Descrizione
Vincitore della Carnegie Medal 2019 e del National Book Award for Young People’s Literature 2018
Tutte le ragazze hanno il diritto di alzare la voce.
«Un romanzo in versi in cui (Elizabeth Acevedo) ci emoziona con storie di violenza e di riscatto» – Ilaria Zaffino, Robison
C’è potere nella parola.
Avere quindici anni non è mai facile, men che meno se hai un corpo dalle curve prorompenti che non passa inosservato e che sembra raccontare tutto di te prima ancora che tu apra bocca. Xiomara se ne rende conto in fretta, mentre cammina per le strade di Harlem, inseguita da fischi e commenti lascivi, perciò impara a difendersi come può, con la lingua tagliente e i pugni levati. Non si concede mai di abbassare la guardia, se non quando appunta i suoi pensieri su un quaderno con la copertina di pelle, in cui scrive d’amore, di passione, del difficile rapporto con la madre, tradizionalista e molto religiosa, che mai e poi mai deve venire a conoscenza dei suoi tumulti interiori, dei suoi desideri più reconditi. E che la metterebbe in punizione, se venisse a sapere che la figlia si è iscritta al club di poetry slam della scuola, dove ha la possibilità di interpretare le sue poesie. Xiomara è consapevole di rischiare grosso, ma una volta assaporata la libertà di raccontare ad alta voce il suo mondo, come può accettare di tornare al silenzio?